martedì, ottobre 11, 2005

27 Giugno 1980. La strage di Ustica


27 Giugno 1980, ore 20,59: "Itavia IH 870....Do you read?".

Il 27 giugno 1980, cade di venerdì. Le 17,30 circa. Il caldo quasi ancora non si sente, un forte temporale rinfresca l'aria, pioggia d'estate, nulla di più. Una normale pertubazione di giugno, dicono i bollettini meteo. I bocchettoni dell'aria condizionata raffredano il salone dell'aeroporto "Guglielmo Marconi" di Bologna Borgo Panigale, quello posto davanti alle biglietterie, ben prima dei controlli di sicurezza. I taxi scaricano paseggeri con avligie e pacchi. Sembrano non avere nessuna fretta. Del resto chi viaggia conosce regole che non sono scritte e codificate: il venerdì di fine giugno, negli aeroporti è meglio recarsi in anticipo, per evitare problemi. L'orario di partenza previsto del volo Bologna - Palermo, è fissato alle 18,15. - "Il biglietto....prendimi il biglietto...tienilo tu che vado a telefonare". - Non c'erano ancora i telefonini, ci volevano i gettoni.

Il tabellone però, segnala ritardi su tutte le linee. Davanti al box passeggeri della compagnia aerea Itavia, sono già radunati settantasette passeggeri. Una voce annuncia: "Itavia buon pomeriggio...Vi informiamo che il volo IH 870 con destinazione Palermo, porta ritardo..."

In moti si guardano e si domandano: "cos'è successo, ci sono problemi. Accidenti, chissà a che ora arriveremo". Altri prendono tempo. Chi compra un giornale, chi un giocattolo per il bimbo, chi và al Duty a comprare le sigarette. Chi riesce ad avvertire i familiari, altri non c'è la faranno mai. - Luigi Andres, è un medico dentista, si reca a Palermo, un matrimonio fissato da mesi; Francesco baimonti, commercia in carne, per lui è un viaggio di lavoro; Alberto Bonfietti, è un insegnante di scuola media, a Mantova, giornalista del quotidiano Lotta Continua. Quel volo lo deve proprio prendere. A Palermo lo attende la figlia e la sua compagna.

Qell'aereo, DC9, di miglia ne ha già percorse parecchie. I tecnici di Lamezia Terme lo trasportano fuori dall'hangar che è quasi l'alba. Controllano la sua strumentazione nei minimi particolari. Gli uomini delle pulizie lo rendono lindo e profumato. Alle ore 8,07, decolla dall'aeroporto calabrese. Le ruote graffiano la pista di Roma Ciampino alle 8,54. Poi, una nuova partenza. Alle ore 10,12, lascia Roma; quanrantadue minuti dopo è a Bologna. - Vola su e giù per l'Italia, a volte sotto un cielo limpido in altri momenti in mezzo a nuvole nere, dai finestrini, piloti e passeggeri possono guardare le Alpi, sotto di loro corre la spina dorsale dell'Italia. Le 13,03, il DC9, decolla da Bologna, e, alle ore 14,29 arriva a Lamezia Terme. Trentanove minuti di ritardo. Alle 16,10, l'aereo, è ancora in marcia. Sembra una macchina perfetta, nessun problema rilevante, tranne quel ritardo accumulato. A Palermo arriva alle ore 16,59; il DC9 raggiunge Bologna alle ore 19,03: novantaquattro minuti dopo l'orario previsto. Per quell'aereo, c'è già pronta un'altra partenza; l'ultimo rullaggio della giornata e della sua vita: inizierà alle 20,02. Poi il decollo alle 20,08. Alle ore 21,13 dovrebbe giungere a Palermo: se qualcuno lo lasciasse volare in cielo!......

E' un'aereo bianco con striscie pompeiano, a corto-medio raggio, del tipo DC9 serie 10 Model 15, progettato e costruito dalla società americana Mc Donnel Douglas Co. di Long Beach in California (USA). Numero di costruzione: 45724. Svetta nei cieli per la prima volta, nel 1966 con la bandiera della compagnia Hawaiana Airlines. Il mondo lo ha ruotato più volte, sopra deserti, oceani e città. Realizzato interamente in metallo, con parti minori in vetroresina. Dotato di due motori, posizionati in coda, del tipo: Turbofan Pratt & Whithney JTD-7A. - L'equipaggio, è composto da due piloti e due assistenti di volo. Una capacità di trasporto di novantacinque passeggeri in classe turistica, disposti su due file diu cinque sedili con corridoio centrale. Quel giorno, nel computer della compagnia Itavia si contano settantasette passeggeri, oltre a quattro dell'equipaggio. Porta un peso ridotto, molto meno rispetto a quello a pieno carico. Il DC9, è fornito di un sistema di pressurizzazione e condizionamento dell'aria, una toilette sistemata al fondo. ventisette metri di apertura alare, ventuno tonnelata di peso a vuoto, una velocità di crociera massima di 903 kilometri orari a una quota massima di 7.620 metri, 2.500 piedi. - Nel 1980, è di proprietà della compagnia Itavia spa, società di Catanzaro. In Italia, viene immatricolato per la prima volta nel marzo del 1972. Ottiene il certificato RAI n° 6034. Viene revisionato ogni settimana. Sono irrilevanti le anomalie riscontrate: l'indicatore carburante serbatoio centrale non attendibile, il finestrino del copilota superiore con deformazioni e bolle e la scala passeggeri non rientrante elettricamente.
le 19,03. Il DC9 atterra all'eroporto di Bologna Borgo Panigale. Si sistema nella parte centrale del piazzale, piazzola n° 3. Sono impazienti i passeggeri del volo IH 870. Ci sono gli impiegati del Ministero delle Finanze: Antonio Casdia e Rita Guzzo, l'Ing. dell'Anic di Genova Giovanni Cerami, Michele Davì è invece un rappresentante di prodotti dolciari.
Le 19,08. Le porte dell'aereo si spalancano, i passeggeri in arrivo scendono dalla scaletta. Quei volti che attendono di essere imbarcati non li incrocieranno mai.
Le 19,15. In sette minuti sbarcano tutti quanti.
Le 19,23. Anche l'ultimo bagaglio è montato sui carrelli. Il DC9 è vuoto. Civogliono dieci minuti per pulirlo e sistemarlo.
Alle ore 19,33 è pronto per un nuovo servizio. Giacomo Filippi è il gestore di una fabbrica di surgelati. Vito Fontana con la moglie Francesca e il figlio Carlo, vengono da Padova, una visita specialistica all'ospedale. Rosario Fullone ha accompagnato la consorte ad un centro per malattie renali. Antonio Graco è una agente di polizia, Marta Gruber un'impiegata dell'albergo Palme di Palermo. Nomi e cognomi, mestieri tutti compaiono nella lista passeggeri dell'Itavia. Un lungo foglio dove sono assegnati i posti, i bambini nei sedili in vanti con i genitori.
Le ore 19,33. "Si prega i signori passeggeri di recarsi al box dell'Itavia......diamo inizio all'imbarco..." IH 870, DC9 in volo da Bologna a Palermo è una somma di lunghe attese e grandi speranze.
Le ore 19,55. Le porte si chiudono, tutto è sigillato, nessuno ormai può scendere. Sessantatre adulti, quattordici minori di cui due neonati, quattro membri di equipaggio, ognuno al loro posto assegnato, stanno chiusi e protetti nel loro DC9. - Fuori, la pioggia intermittente se ne è andata da poco. "Itavia IH 870....benvenuti a bordo.....Welcome a board....." Il comandante presenta e illustra il piano di volo, le hostess ricordano dove sono ubicate le uscite di sicurezza, dove sono gli scivoli, come gonfiare il salvagente in caso di emergenza, cosa prescrivono le norme di sicurezza. La torre di controllo di Bologna da il via libera, il DC9 si muove in direzione della pista, lentamente. Poi si posiziona. - La radio gracchia, ma la voce dell'operatore rimbomba nella cabina di pilotaggio.
" Bologna Ground, pronto per la messa in moto Itavia 870 autorizzato, temperatura 24, stop orario sull'ora".
"Avete l'ultimo bolletino?"
Davanti c'è solo la striscia di asfalto, poco meno di un chilometro, e sopra il cielo azzurro. Le ali dell'aereo sono perpendicolari sulla pista. Su quella di sinistra, il DC9 porta una scritta con vernice nera: I-TIGI.
Le ore 20,02, l'aereo incomincia a rullare.
"Itavia 870 autorizzato a Palermo via Firenze, Ambra 13. Salire e mantenere livello di volo 190. Ripeta e chiami pronti decollo".
I motori sono a piena potenza, vibrano poco prima della partenza, gli strumenti non segnalano nessuna anomalia, tutto perfetto. Il pilota spinge in avanti le manette, rilascia i freni, le ruote macinano decine di metri, l'aereo sobbalza ma la senti tutta la forza di imprimersi sulla pista, le imbardate a destra e a sinistra si fanno pesanti. Manca poco, solo l'ultimo segnale. I flap scendono dal dorso delle ali, l'aereo non è più a terra, in balzo leggero, quasi impercettibile, un vuoto, neanche ti accorgi e sei già ad oltre cento metri di altezza. - Il DC9 è già aria e cielo!

CAPITOLO SECONDO. IL VOLO



Le ore 20,08. Il volo DC9 Itavia, decolla da Bologna con centotredici minuti di ritardo. La torre di controllo gli ha già assegnato un numero di identificazione: IH870. Sale sull'aerovia Ambra 12.

"Itavia 870, il decollo agli 8, cambi con Padova Informazioni."

Pochi secondi dopo, e il pilota si collega con Padova Informzioni.

"Padova buona sera, e la 870."

Itavia 870, prosegua come autorizzato, richiami Firenze."

Le ore 20.07. Ci sono grandi occhi elettronici puntati su quell'aereo, la sera del 27 giugno 1980. I radar civili e della difesa. Quello militare di Ferrara segue la sua traccia. C'è un numero accanto: LE157.

Le ore 20.20. Il DC9 si trova ormai allineato con il radio faro di Firenze. Il viaggio continua. Il pilota prende contatto con Roma Ciampino.

" Buona sera radar di Roma, e la IH870."

" Buona sera anche a lei, 870. Inserisca 1136 sul trasponder ed è autorizzato a Palermo via Bolsena, Puma, Latina, Ponza, Ambra 13."

" 1136, sta arrivando per lei, a Palermo come da piano di volo, è su Firenze, praticamente mantiene 190."

Il DC9 IH870, vira a sinistra e imbocca Ambra 14, l'autostrada del cielo che percorre la dorsale appenninica verso il sud. Il sole sta già calando, dietro la linea dell'orizzonte ma per il tramonto c'è ancora bisogno di vento. Per i passeggeri, sono risate e discorsi, pensieri e ricordi, angosce e dubbi. Quelli di una vita.

" Le ore 20,23. 870 a che distanza è da Firenze?"

" Siamo prossimi a Pretola, 15 miglia a sud."

" Ci richiami a 20 miglia."

" Ok."

" Stabilizzato?"

" Ci stiamo stabilizzando."

Nessuna turbolenza in vista. Ogni cosa sembra sotto controllo dei radar, alle ore 20,24.

" 21 miglia per la 870."

" Salga a 230."

Le ore 20,26. Il volo del DC9 sembra inarrestabile. Il pilota comunica ancora con il radar del centro di controllo di Roma Ciampino.

" 870 identifichi."

" Arriva."

" Ok, è sotto il radar, vediamo che sta andando verso Grosseto, che prua ha?"

" La 870, è perfettamente allineata sulla radiale di Firenze, abbiamo 153 in prua. Ci dobbiamo ricredere sulla perfezionità del VOR di Firenze."

" Si, in effeti non è che vada molto bene."

" Allora ha ragione il collega."

" Si, si, pienamente."

" Ci dica cosa dobbiamo fare."

" Adesso vedo che sta rientrando, quindi praticamente, diciamo che è allineato, mantenga questa prua."

" Noi, non ci siamo mossi, eh?"

Un controllore segue la traccia del DC9, gli appare sullo schermo e mantiene il contatto con l'aereo.

Le ore 20,34. " Buonasera, la 870 a 290 è su Bolsena."

" Contatto radar come autorizzato."

" Bene."

Alle ore 20,39, Ciampino consiglia al pilota del DC9, di cambiare la frequenza della radio. D'ora in poi trasmetterà sui 134.2 mhz.

" 870. 134.2, buonasera."

" Grazie buonasera."

" Prego."

Le ore 20,44. L'aereo giunge all'alteza di Roma, è spostato leggermente ad est sull'incrocio tra Ambra 14 e la Green 23. Per le carte aeronautiche il punto si chiama: Puma. Vira a destra, abbandona l'ambra 14 e taglia verso il mare, sorvola Pratica di mare ed è sopra la lunga distesa di acqua. Il Mar Tirreno!

Le ore 20, 44. " E' la 870, buonasera Roma."

" Buonasera 870, mantenga 290 e richiamerà 13 Alpha."

" Si, senta. Neanche Ponza funziona? "

" Prego? "

" Abbiamo trovato un cimitero stasera, venendo da Firenze in poi, praticamente non ne abbiamo trovata una funzionante. "

" E si. In effetti è un po tutto fuori, compreso Ponza, lei quanto ha in prua? "

" Manteniamo 195. "

" 195 si, va bene, mantenga 195, andrà un po più giù di Ponza, di qualche miglio. "

" Bene grazie. "

" E comunque 195 potrà mantenerlo, io penso ancora un 20 miglia, non di più, perche c'è molto vento da ovest, al suo livello dovrebbe essere di circa 100 - 120 nodi l'intensità. "

" Eh si. In effetti si. Abbiamo fatto qualche calcolo, dovrebbe essere qualcosa del genere. "

" Ecco, non lo so, se vuole continuare ancora con questa prua, altrimenti accosti a destra anche un 15 - 20 gradi. "

" Ok, manteniamo a 120. "

Il DC9 a questo punto chiede di scendere di livello a 25.000 piedi. Ottiene l'autorizzazione alle ore 20,46.

" E' la 870, è possibile avere 250 di livello? "

" Si, affermativo, può scendere anche adesso. "

" Grazie, lasciamo 290. "

Alle ore 20,50 è sull'isola di Ponza, la sorvola e imbocca l'aerovia Ambra 13, che va giù fino a Tripoli, passando per Palermo Punta Raisi dove l'aereo è atteso per le ore 21,13. Roma radar vede l'aereo passare leggermente spostato ad ovest dell'isola e chiede di richiamare su Ambra 13 Alfa, ottanta chilometri più a sud di Ponza. Tre minuti prima delle ore 21,00. Il pilota del DC9 esegue, richiama dal punto Alfa dove termina il servizio e la copertura del centro di controllo di Roma. E' l'ultima comunicazione del DC9 con Ciampino.

" 115 miglia per Papa Alpha... per Papa Romeo Sierra, scusate, mantiene 250. "

" Ricevuto, IH870, e può darci uno stimato di Raisi? "

" Si, lo stimiamo intorno ai 13. "

" 870, ricevuto, autorizzati a Raisi Vor, nessun ritardo è previsto, ci richiami per la discesa. "

" A Raisi nessun ritardo, chiameremo per la discesa, 870 corretto. "

Il volo IH870 si trova a metà circa tra Ponza e Ustica. Il Punto Condor.

Ore 20,58. Il pilota chiama la torre di controllo di Palermo Punta Raisi.

" calma di vento, temperatura 23, autorizzati ai 15, altimetro 1013. "

" Molto bene. "

Le ore 20,58. Le grandi parabole della Difesa aereo lo seguono. Il DC9 è nulla di più che un puntino che si muove in mezzo ad altre tracce tutte ancora da decifrare, altri aerei, un traffico fuori dal normale. Sito di Marsala, nome in codice: Moro. Un sottufficiale sta proprio davanti allo schermo radar, segue tutti i punti che si spostano in lungo e largo del Tirreno. Per il DC9 Itavia 870 è già pronto un codice di identificazione della rete militare: AJ421.

" Sta a vedere che quello dietro mette la freccia e sorpassa....quello ha fatto un salto da canguro....

Punto Condor. Sono le ore 20,59. Prima una barzelleta e una risata. Alla fine quella del pilota del DC9 sarà l'ultima parola ingoiata di traverso. Forse vede qualcosa di inverosimile, lo stupore, la lingua ripiegata sul palato, neanche una frase, le mani che non rispondono, nemmeno il cervello, la radio proprio non riesce ad attivarla. La paralisi. Una frazione di secondo. Un attimo.

" Gua......"

Si perdono le tracce, si perde il DC9 la dove finisce l'area radar di Ciampino. Punto Condor. Poco più a sud. E' un profondo buco nero nella copertura radar del traffico civile. Se lo riesci a superare, l'aereo dovrebbe riapparire sugli schermi radar di avvicinamento di Palermo. Altrimenti Condor diviene il punto di non ritorno. In quel vuoto che è uno spazio aereo, di cielo e non ancora terra, gli aerei vengono seguiti e separati tra di loro da un controllore di volo, che non osserva le tracce, ma comunica con i piloti via radio. Lo dicono le regole, tutto conforme al sistema, esattamente in linea con le procedure nazionali ed internazionali, civili e militari. Punto Condor. 39 gradi 43 primi nord, 12 gradi 55 primi est. Il viaggio del DC9 IH870 si conclude pochi secondi prima delle ore 21,00.